Fonte: Padova Oggi del 11/09/2024
Il sindacato 𝗨𝗴𝗹 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 con forza il drammatico aumento delle 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗯𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 della nostra provincia. «Questi episodi – dichiara 𝗙𝗮𝗯𝗶𝗼 𝗕𝗲𝗹𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼, segretario provinciale Ugl Utl di Padova – che vedono medici, infermieri e operatori sanitari vittime di violenze fisiche e verbali, rappresentano un’intollerabile minaccia alla loro incolumità e al loro diritto di lavorare in condizioni sicure e dignitose»
𝗨𝗴𝗹 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮
Prosegue 𝗕𝗲𝗹𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼: «I pronto soccorso, già sotto pressione a causa delle croniche carenze di organico e delle crescenti richieste della popolazione, si stanno trasformando in luoghi di tensione e pericolo, con conseguenze devastanti per chi vi opera quotidianamente.
Questi lavoratori, che con dedizione e professionalità affrontano emergenze e situazioni critiche, 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗶 di fronte a un fenomeno che è diventato, purtroppo, quasi quotidiano. I lavoratori che subiscono aggressioni devono poter contare su un immediato sostegno legale da parte dell’azienda sanitaria, oltre a un adeguato supporto psicologico per affrontare le conseguenze di tali episodi.
Devono 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗮𝘁𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 per il personale sanitario, mirati alla gestione delle situazioni di conflitto anche estremo e alla prevenzione degli episodi di violenza, senza che questo diventi un ulteriore carico sulle spalle degli operatori già stressati.
È necessario che 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗶𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 come un elemento intrinseco al lavoro nei pronto soccorso con conseguenti misure di indennizzo e tutela rafforzata per chi opera in questi contesti o i pronto soccorso saranno sempre più abbandonati dai medici, dagli infermieri e dal comparto sanitario interessato. Siamo determinati a difendere con ogni mezzo i diritti e la sicurezza dei lavoratori del settore sanitario, che non possono essere esposti a tali rischi senza un adeguato sostegno.
Le istituzioni e le autorità sanitarie hanno il dovere di intervenire ora, prima che la situazione degeneri ulteriormente».