Fonte: TG Padova del 10/09/2024
Il sindacato UGL di Padova denuncia con forza il drammatico aumento delle aggressioni subite dal personale sanitario nei pronto soccorso della nostra provincia. Questi episodi, dichiara Fabio Beltempo, segretario provinciale UGL Utl di Padova – che vedono medici, infermieri e operatori sanitari vittime di violenze fisiche e verbali, rappresentano un’intollerabile minaccia alla loro incolumità e al loro diritto di lavorare in condizioni sicure e dignitose.
I pronto soccorso, già sotto pressione a causa delle croniche carenze di organico e delle crescenti richieste della popolazione, si stanno trasformando in luoghi di tensione e pericolo, con conseguenze devastanti per chi vi opera quotidianamente. Questi lavoratori, che con dedizione e professionalità affrontano emergenze e situazioni critiche, non possono essere lasciati soli di fronte a un fenomeno che è diventato, purtroppo, quasi quotidiano.
I lavoratori che subiscono aggressioni – prosegue Beltempo – devono poter contare su un immediato sostegno legale da parte dell’azienda sanitaria, oltre a un adeguato supporto psicologico per affrontare le conseguenze di tali episodi. Devono essere avviati specifici programmi di formazione per il personale sanitario, mirati alla gestione delle situazioni di conflitto anche estremo e alla prevenzione degli episodi di violenza, senza che questo diventi un ulteriore carico sulle spalle degli operatori già stressati.
È necessario che il rischio di aggressioni sia riconosciuto come un elemento intrinseco al lavoro nei pronto soccorso, – puntualizza il segretario della UGL di Padova – con conseguenti misure di indennizzo e tutela rafforzata per chi opera in questi contesti o i pronto soccorso saranno sempre più abbandonati dai medici, dagli infermieri e dal comparto sanitario interessato.
Siamo determinati a difendere con ogni mezzo i diritti e la sicurezza dei lavoratori del settore sanitario, che non possono essere esposti a tali rischi senza un adeguato sostegno. Le istituzioni e le autorità sanitarie – conclude Fabio Beltempo – hanno il dovere di intervenire ora, prima che la situazione degeneri ulteriormente.