Il Governo si appresta a varare fra qualche settimana un provvedimento che prevede un contributo di solidarietà richiesto ai grandi gruppi finanziari e dell’energia in relazione agli extra profitti da loro incassati a partire dal 2021.

In particolare alle banche potrebbe essere applicato un prelievo dello 0,1% sull’attivo.

Il punto di riferimento sarà il margine di interesse fra il tasso applicato ai correntisti o ai destinatari di prestiti e mutui, e il tasso che la banca riconosce ai correntisti stessi.

Oltretutto, la differenza, molto squilibrata infatti, a sfavore degli utenti, rischia di provocare una forte recessione, che affliggerebbe i consumatori, ma, anche le imprese.

In attesa di conoscere i dettagli dell’intera operazione, che dovrebbe interessare anche i grandi gruppi Assicurativi e dell’Energia, e che porterebbero alle casse dello Stato circa 4 Miliardi, si sono già schierati contro i fucilieri.

Una artiglieria pesante, soprattutto a sinistra, potrebbe infatti tentare di affossare il provvedimento.

Personalmente aggiungerei, fra i destinatari di quello che il Governo definisce

” Contributo di Solidarietà”, ( ma obiettivamente è una tassa), anche le Compagnie telefoniche, che usano le infrastrutture Statali, e i grandi gruppi farmaceutici, che coi proventi dei vaccini anti- covid , e dei correlativi farmaci, si sono molto arricchiti su un tema delicato come la salute.

Il punto è, come osservano giustamente, anche i vertici Nazionale del Sindacato UGL, che per confermare le misure benefiche a favore di cittadini e imprese, come il taglio del cuneo fiscale, e i vari bonus alle famiglie, che scadono a fine anno, occorrono ben 15 Miliardi, difficilmente reperibili dal Governo allo stato attuale.

Peraltro questo provvedimento non è una patrimoniale come ad esempio proposto dal PD nel 2020, mediante prelievo del 4% sui redditi oltre 80 mila euro, né assomiglia a quanto fece il Governo Amato, nel 1992 con il prelievo forzoso sui conti correnti degli Italiani.

Piuttosto, tale misura, assomiglia a quanto fece il governo Nitti nel 1917, che tassò gli extraprofitti degli Industriali, che avevano lucrato durante il periodo bellico.

Una misura giusta, che in quel periodo contribuì a risollevare le sorti del Paese.

D’altronde, la Sinistra massimalista, dovrebbe riflettere sul fatto che il Premier Socialista Spagnolo, Pedro Sanchez, ha già adottato tale misura, del tutto simile a quella proposta dall’attuale Governo Italiano.

Semmai andrebbe proposta, durante il dibattito alle Camere, una modifica sulla destinazione del ricavato, finalizzandolo esclusivamente ad un maggior taglio del cuneo fiscale e alle somme necessarie per soddisfare le richieste dei lavoratori per i mancati rinnovi di ben 26 Contratti Nazionali di Lavoro, o a favore dei consumatori che da Luglio sono fuori dal mercato tutelato, e, in questi giorni si vedranno, probabilmente, arrivare bollette salate.

Bisogna dunque fare delle scelte mirate , finalizzando “il contributo di solidarietà per la soluzione delle questioni sopra accennati, eliminando tutta quella miriade di bonus, che contribuiscono semmai a frammentare le risorse, oltre a non risolvere decisamente i problemi cui tentano di rispondere.

Sebastiano Arcoraci
Resp.le Sportello Consumatori dell’UGL di Padova