Il Mattino di Padova del 28/04/2023 – di Edoardo Fioretto

Il caso avvenuto a gennaio a Padova: una donna si è ritrovata con il mezzo rotto Dopo la negoziazione assistita ha ricevuto il rimborso delle spese di riparazione

È quanto accaduto alla cliente di un distributore di carburante di Padova: dopo aver fatto il pieno di benzina l’automobilista aveva percorso appena pochi chilometri prima che il suo veicolo si ingolfasse e smettesse di funzionare. Fiutato “odore di bruciato” aveva sospettato proprio del carburante e, dopo essersi rivolta allo sportello UgConsumatori, ha portato la controversia in sede di negoziazione assistita che in questi giorni si è risolta con la vittoria della cliente. Il benzinaio dovrà risarcire i danni, ma per UgCons si tratta solo di una vittoria parziale: «Casi del genere succedono in continuazione, purtroppo però quasi sempre la gente ha paura di agire».

IL RIFORNIMENTO DANNOSO

I fatti risalgono a tre mesi fa, quando a fine gennaio una sfortunata cliente padovana ha fatto benzina in uno dei tanti distributori della città di proprietà di una nota compagnia petrolifera. Dunque, ignara della qualità del carburante erogato, come d’abitudine aveva fatto il pieno alla sua auto, immatricolata appena un paio d’anni prima. Una volta finito il rifornimento e pagato il corrispettivo, la donna è poi risalita alla guida del suo veicolo, ha messo in moto, ed è tornata in strada. Pochi chilometri dopo, i primi segnali d’allarme: strani rumori e segni di malfunzionamento hanno anticipato il totale arresto dell’auto. Inutili i tentativi di rimetterla in moto: l’intervento del carro attrezzi è stato necessario.

A constatare i danni da “benzina sporca” è stato il meccanico, che ha poi provveduto a un costoso intervento di manutenzione: andati i filtri, candele da buttare e pulizia di fondo del serbatoio. Totale della fattura: oltre 400 euro. Ma la notizia della causa del danno non è andata giù alla donna che è tornata dal benzinaio dal quale aveva fatto il pieno per chiedere spiegazioni. Aspettandosi delle scuse e almeno un parziale rimborso del costo delle riparazioni, quel giorno è invece tornata a casa, oltre che con il danno, anche con la beffa.

LA CONTROVERSIA LEGALE

Sì perché sia il titolare della pompa di benzina che la compagnia che fornisce il carburante hanno declinato ogni responsabilità sull’accaduto. Arrabbiata, ma soprattutto convinta di essere vittima di un inganno, la donna si è rivolta allo sportello Unione generale consumatori di Padova per cercare aiuto: di fatto il suo era uno scontro tra Davide e Golia.

«Forse per impurità nel carburante, forse perché diluito, i danni sulle componenti dell’auto erano evidenti – spiega il responsabile dello sportello Sebastiano Arcoraci – Nonostante il benzinaio avesse affermato che non aveva mai ricevuto segnalazioni da altri clienti pensiamo che non si possa provare. Per esperienza, infatti, sappiamo che molte persone che riscontrano danni del genere spesso preferiscono rimanere nel silenzio e pagare i danni, piuttosto che mettersi contro le compagnie di carburanti».

Grazie alla consulenza dello sportello dei consumatori, la controversia è passata subito in negoziazione assistita e, dopo soli tre mesi, l’episodio si è concluso con la vittoria della donna. «In questo caso – conclude Arcoraci – abbiamo ottenuto che la signora fosse risarcita interamente dei soldi spesi per tutte le riparazioni che sono state necessarie per rimediare al danno causato dalla “benzina sporca” che le era stata venduta. Ma secondo noi non sono stati tenuti in conto i danni morali per essere stata lasciata a piedi per giorni. Indubbiamente abbiamo creato un precedente, dimostrando che anche in queste circostanze i consumatori possono reclamare i loro diritti»