fonte: Mattino di Padova del 11/03/2023 – di F. Pad.
La risposta del sindacato Ugl al manager che aveva parlato di “abusi”
«È una norma che permette ai lavoratori di accudire parenti malati»
Parole pesanti che meritano una risposta sindacale». È l’Ugl, sindacato che ha tanti iscritti anche tra gli 80 autisti del tram, a criticare le dichiarazioni dell’ad di BusItalia Veneto Gino Colella a proposito della legge 104, quella istituita nel 1992 che garantisce dei permessi lavorativi a chi deve accudire un parente malato o con disabilità.
Colella l’aveva definita “famigerata” sollevando il dubbio che se ne abusasse, soprattutto nelle grandi aziende. «Le sue dichiarazioni, mai smentite, sono risultate molto pesanti. Ma la nostra posizione è una sola: se il massimo dirigente dell’azienda non è soddisfatto di come i lavoratori stiano utilizzando la 104, come mai sino ad oggi non si è ancora rivolto alla Procura della Repubblica?», chiede Fabio Bigon, segretario provinciale dell’Ugl.
Nel frattempo anche le Rsa dell’Ugl, della segreteria provinciale di Padova e Rovigo, ossia Luca Breda, Emanuele Malvestio, Walter Degan e Filippo Dal Pozzolo, hanno firmato un comunicato sindacale che parla sempre della 104: «Da anni l’Ugl sollecita i vertici aziendali ad ampliare l’organico anche alla luce dei numerosi autisti che stanno andando in pensione – scrivono – Da anni il nostro sindacato chiede di sbloccare la richiesta di ferie sempre più spostate in avanti e di modificare i turni ed i nastri di servizio sempre più stressanti.
In questi giorni si parla anche di troppe malattie e di troppi congedi parentali e dei tanti lavoratori che usufruiscono la 104. Una legge che, in genere, concede ai lavoratori tre giorni al mese l’opportunità di dare un aiuto ad un parente con problematiche di salute. Siamo davanti all’ennesimo tentativo di spostare responsabilità gestionali sui dipendenti, nonostante le difficoltà che tanti lavoratori devono affrontare nei confronti di familiari affetti da disabilità e patologie».
Il tono diventa più duro nella parte finale del comunicato: «Ogni azienda ha il dovere di adeguare il proprio organico anche in funzione delle agevolazioni che il legislatore mette a disposizione di chi, oltre al proprio lavoro, si assume l’onere e la responsabilità di aiutare chi non è autosufficiente. Colpevolizzare chi beneficia della 104 e dei congedi parentali è un’insinuazione sbagliata».