– Situazione Economica e dinamiche occupazionali –
Tenere d’occhio l’andamento dell’economia del Veneto e le sue dinamiche occupazionali rende più agile immaginare, anche per un Sindacato come l’UGL, proposte idonee ad affrontare, e superare, la congiuntura che sta vivendo la popolazione della nostra Regione.
I dati che la regione Veneto ha appena sfornato ( OTT. 2022) dipingono una situazione al chiaroscuro.
Se infatti la crescita del PIL segna un più 3,8% ( 0,4 in più della media nazionale), non altrettanto si può dire per la dinamica imprenditoriale che segna un meno 1% rispetto allo stesso trimestre del 2021.
A fronte di una popolazione di disoccupati pari a 88. 835, va rilevato, nei primi 9 mesi del 2022, un aumento degli occupati nel Veneto ( più 19% rispetto al 2021), con un tasso occupazionale pari a ( 67,7%) che torna a livelli pre-pandemia, mentre l’indice di disoccupazione si attesta al 4,1%, molto meglio rispetto al dato nazionale ( 8,1%).
Molto bene nel Turismo ( più 41% , nei Servizi ( più 26%), e nell’Industria ( più17,3%), mentre l’Agricoltura segna un meno 6%.
Molto bene anche la diminuita richiesta di CIG, 20 milioni di ore nel primo semestre 2022 mentre nel 2021 erano circa 113 milioni.
Nel contempo però, va registrato ancora, purtroppo, il dato negativo ( anche se migliore del 2021 ) degli inattivi pari al 29,4% ( Italia 34,2).
A fronte di tale situazione, anche in Veneto però molte famiglie ( 1,4%) scontano duramente la povertà da crisi energetica dovuta a un fenomeno speculativo, a seguito del conflitto Russo- Ucraino, registrando un 4% di famiglie che non riescono a scaldare adeguatamente la propria abitazione( 11,6 in Italia), aggiungendola alla povertà da lavoro ed altre forme di povertà relativa ( istruzione- sociale, abitativa, etc.).
E’ dunque urgente, che come UGL, si chieda un “Tavolo Regionale”, come a livello Nazionale, ove finalmente, il Premier Meloni, ha deciso di convocare, legittimamente anche l’UGL.
Proposte come quelle di incentivare le risorse per l’occupazione giovanile, politiche attive per diminuire gli inattivi al lavoro, fondi destinati ad un “bonus regionale” per alleggerire il peso delle bollette, incremento del Welfare Aziendale a favore dei lavoratori destinati a colmare il gap salariale, maggiori controlli dei CPI rispetto alle condizionalità dei redditati di cittadinanza, ed altre, potranno essere un arricchimento alle misure di sostegno che la Regione Veneto sta già mettendo in campo ( tirocini formativi, apprendistato, inserimento disabili nel mondo del lavoro, etc.
A livello Nazionale, il Governo, con la manovra di bilancio del 21 Novembre, ha adottato misure di sostegno alle famiglie ed alle imprese, come quelle di aumentare la platea dei beneficiari del bonus energetico, specie per le aziende energivore, e la riduzione del cuneo fiscale, devolvendo tutti i benefici ai lavoratori, anche per rimettere in moto i consumi, l’aumento dell’assegno unico, già dal primo figlio, e l’indicizzazione delle pensioni al 120 % per quelle fino a 4 volte le pensioni minime, oltre ad introdurre, transitoriamente, quota 103.
Basterà ?
Credo che come Sindacato, bisognerà, comunque, nei prossimi mesi, anche nel Veneto, rimanere vigili e attenti difensori dei lavoratori e delle lavoratrici, forti della nostra tradizione, nella consapevolezza che i lavoratori ci hanno affidato, con fiducia, la responsabilità di un ruolo strategico e decisivo per il miglioramento dei loro destini.