Fra i molteplici comparti lavorativi dove c’è sempre più difficolta a reperire personale qualificato e professionalmente preparato, anche la vigilanza privata sta subendo la stessa identica ripercussione. Sicuramente il salario molto basso è uno dei motivi più rilevanti. Infatti la paga base lorda all’assunzione per la vigilanza armata parte da 1072,35 euro mensili e per quella non armata da 817,14 euro mensili. Si aggiunge poi il fatto che il contratto nazionale è scaduto da ca. 7 anni e difficilmente il futuro rinnovo potrà recuperare il gap salariale degli anni precedenti rispetto all’attuale inflazione.
Questo ambito lavorativo, che si occupa sia di sicurezza di beni materiali e trasporto valori e sia di sorveglianza in generale; che comprende anche siti sensibili come: palazzi di giustizia, aeroporti, banche, etc., la tutela e l’incolumità degli addetti non sempre è assicurata come previsto dal Testo Unico Sicurezza 81/2008. Si da quasi per scontato che questi “particolari” lavoratori, per il solo fatto di avere un arma con se durante il turno lavorativo (arma che sono obbligati ad acquistare con i propri soldi), abbiano già di per se una sicurezza implicita ed esplicita.
Assalti ai furgoni trasporto valori fatti da malviventi organizzati o aggressioni in contesti semplici come i centri commerciali espongono gli addetti alla vigilanza a rischi per la propria salute e per la propria incolumità, anche psicologica oltre che fisica, pagandone poi delle conseguenze a vita. Certo, gli Istituti di vigilanza hanno sicuramente negli anni aggiunto protezioni e rinforzato le blindature degli automezzi utilizzati per il trasporto valori ma non hanno prestato la stessa attenzione nelle fasi più critiche delle operazioni che le guardie giurate svolgono quando escono da sole al di fuori dei mezzi blindati.
Come accaduto lo scorso 19 luglio a Reschigliano, dove la Guardia Giurata appena scesa dal mezzo blindato per la consegna del contante ad una filiale di una banca è stata rapinata da persone incappucciate con in mano fucili da guerra. O come accaduto poche settimane fa a Mestre dove un semplice squilibrato in solitaria ha addirittura tentato di sottrarre denaro contante dalle mani della guardia giurata aprendo anche un conflitto a fuoco e ferendola gravemente.
“In un contesto generale dove si parla molto di sicurezza e prevenzione sul posto di lavoro, è paradossale che gli Istituti di Vigilanza privata pongano più attenzione verso la tutela dei beni materiali e molto meno alla tutela della vita umana – denuncia il Segretario Provinciale UGL Sicurezza Civile Maurizio Barbieri – per questo abbiamo portato queste tematiche all’attenzione del Prefetto e del Questore di Padova all’incontro svoltosi lo scorso 14 settembre.”
“Sia il Prefetto Raffaele Grassi che il Questore Antonio Sbordone – continua sempre Barbieri – ci hanno evidenziato la loro forte sensibilità riguardo le problematiche trattate proponendo a riguardo il proseguimento delle tematiche lasciando aperto il tavolo di confronto in sede istituzionale da allargarsi alle parti datoriali prendendosi carico lo stesso Prefetto di convocarle. Perciò, dando seguito a quanto proposto dal Prefetto e da noi pienamente condiviso, abbiamo subito provveduto ad inoltrare formale richiesta e siamo in attesa di essere ri-convocati a breve.”