Nei giorni scorsi a Padova, anche sui media, si è acceso un forte dibattito sulla opportunità di applicare il modello della settimana corta a scuola.
L’iniziativa, partita dalla Amministrazione Provinciale di Padova, titolare delle funzioni relative alla Istruzione e Formazione, degli Istituti Superiori, e competente sul trasporto pubblico locale, ha visto, seduti attorno ad un tavolo di confronto, sia La Provincia, che il Comune di Padova e il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale ( ex Provveditorato) , oltre a molti Dirigenti Scolastici.
La proposta, dopo questi primi confronti, è stata bocciata, sostenendo da un lato che troppe sono le ore di lezione, quindi difficilmente spalmabili in 5 gg anziché in sei, e dall’altro perché osteggiata, per indisponibilità ed avversità, di molti Collegi Docenti, che ne hanno deliberato la bocciatura.
Come UGL invece, vista la situazione emergenziale, dettata dalla necessità di razionalizzare i consumi di luce e gas, per i relativi e noti problemi procurati dalla attuale guerra fra Russia ed Ucraina, i cui effetti si ripercuotono in particolare sull’Europa, ed ancor di più sul ns Paese, riteniamo positiva, almeno a livello sperimentale, la proposta della Provincia, per due ordini di motivi:
– Per ogni plesso scolastico, per il consumo di energia elettrica si stima possa ridurre non solo il costo delle bollette, ormai stratosferico, ma anche ridurre l’emissione di anidride carbonica nell’ambient.
Si stima che per i quattro sabati in un mese, si eviterebbe di produrre nell’aria ben 150 chilogrammi di CO2 (per tutto l’anno scolastico).
Inoltre per il riscaldamento, sempre secondo i parametri di riferimento precedenti, si risparmierebbero 10.500 metri cubi di combustibile, che equivale a dover piantare, per compensazione del danno prodotto, ben 1.000.= alberi nuovi nei siti interessati.
E ancora, è facile intuire, che usando un giorno in meno, sia il trasporto pubblico che quello privato, per accompagnare i ragazzi e le ragazze a scuola, si avrà un ulteriore beneficio in termini di miglioramento dell’aria che respiriamo, senza contare il risparmio dei costi occorrenti per il carburante degli automezzi.
Peraltro gli Istituti che da tempo ormai praticano la settimana corta, anche a Padova, hanno dimostrato che i benefici sono di gran lunga superiori ai sacrifici eventuali da compiere ( qualche ora in più di lezione nel primissimo pomeriggio per allievi e docenti).
Una ipotesi da valutare è quella di fare lezioni da 50 minuti, anzichè 60, onde superare il fisiologico deficit di attenzione degli allievi, specie nelle ultime ore.
Infine la scuola italiana si avvicinerebbe al sistema scolastico europeo che predilige il “modello pieno e corto“, senza contare che il soggetto educativo Famiglia, avrebbe maggior tempo da dedicare ai figli, elemento che da sempre ha caratterizzato il sistema Scolastico Italiano che ha voluto privilegiare un rapporto fecondo di collaborazione fra scuola e famiglia.
Michele Sandullo
Segretario Provinciale UGL Scuola