di Sebastiano Arcoraci –
Il mese scorso, con il contributo attivo della ns presenza al tavolo di coordinamento della Regione Veneto, è stato approvato il P.O.R. 2022 – 2025 destinando fondi specifici (più di un milione di euro), fra l’altro, per Progetti volti a realizzare iniziative che prevedano all’invecchiamento attivo degli anziani.
I fondi saranno utilizzati dai Comuni, Uls, Università, enti di Volontariato, Associazioni senza scopo di lucro, che attueranno progetti innovativi secondo quanto prevedono i bandi.
E’ necessario dunque, anche per un Sindacato come il nostro, fare pressione politica verso ogni singola Regione facendo sentire la nostra voce Istituzionale, quali rappresentanti di migliaia di iscritti. E’ evidente che azioni che mirino ad un invecchiamento attivo dei nostri iscritti non possono che vederci in prima linea. Combattere l’isolamento sociale e la solitudine, specie in tempi di Pandemia, diventa uno degli obiettivi possibili che la nostra organizzazione deve perseguire, specie laddove sia assente una rete parentale e/o amicale .
Dobbiamo ciò propugnare azioni volte nei confronti delle Istituzioni Governative e Locali che mirino alla costruzione di un Welfare Partecipativo, anche da parte di quella grande risorsa che è rappresentata dai Pensionati Italiani.
Vanno suggeriti ai decisori politici progetti che promuovano in particolare progetti di vicinato e di quartiere per favorire l’inclusione attiva della popolazione anziana, che puntino a progetti di autonomia dell’anziano, attraverso una costante attività fisica, culturale e sociale.
Verso i Comuni va sollecitata l’attuazione di politiche di Welfare che prevedano anche una scontistica sulle tariffe di trasporto, polizze di sanità integrata, in collaborazione con le ULS, con screening periodici, formazione continua specie digitale.
Infine sono auspicabili forme di Convenzione con le quali i Comuni possano avvalersi della esperienza e dei saperi delle persone anziane onde trasmetterli ai giovani, specie in campo artigianale, artistico e culturale, favorendo la nascita di “botteghe dei saperi e dei mestieri” nelle quali le conoscenze e le abilità dei Pensionati possano favorire quello scambio intergenerazionale oggi ancor più necessario a fronte di una forte crisi dei tradizionali soggetti ed Istituzioni educative: famiglia, scuola, Chiesa.