Bigon, Ugl: «Il servizio peggiora ma nessuno pretende le soluzioni»
BUSITALIA, I SINDACATI: «PROVINCIA E COMUNE NON SI MUOVONO»
Molti i problemi che attanagliano il trasporto pubblico cittadino e tanti i timori espressi dai lavoratori. “La stagione invernale non parte certamente con il piede giusto. Al netto dei problemi legati alla gestione pandemica, Busitalia che gestirà il trasporto per i prossimi 9 anni si presenta nel peggiore dei modi – dice Fabio Bigon segretario Ugl – Passi che il parco mezzi che doveva essere rinnovato, come previsto contrattualmente, è ancora lontano dall’essere completato, e passi pure che in tanti ancora si domandano come faccia Busitalia a far quadrare i bilanci con una gara vinta con r8% di ribasso”.
“Il Comune ormai con il 20% in società si comporta come poco più di una comparsa – prosegue- non ha più voce in capitolo o quasi, ci auguriamo che 1″8% di mancati introiti l’azienda non pensi di recuperarlo sfruttando i nuovi assunti con contratti capestro. Ciò che fa rabbrividire è che sembri tutto sotto controllo, che con una fantomatica bacchetta magica, nel giro di un mese o poco più, gli autisti verranno trovatì. Proprio così sicuri che basti promettere di aumentare un poco il salario”.
“E la Provincia, Ente di governo e soggetto regolatore, cosa a? Minaccia di sanzionare Bus i- tali a. che non rispetta i patti pre- visti per l’assegnazione della ga- ra, litiga con il Comune ed ascol- ta le minacce dell’ad protempo- re Antonio Barbarino che minaccia, a sua volta, di portare i li- bri in tribunale, così tanto per replicare una triste pagina del trasporto padovano degli anni 90. Nel frattempo saltano le corse, il servizio peggiora, gli utenti si inferociscono e Tper si affaccia alla finestra per subentrare, visto l’andazzo”.
Sulla vicenda interviene anche il segretario provinciale di Rifondazione comunista Giuseppe Palomba. ((Non è bastato quel che è successo lo scorso anno nel trasporto pubblico, anco- ra si ripetono gli stessi disagi, la mancanza dì programmazione e sicurezza e ancora una volta si ripete il tentativo di scaricare sui lavoratori le inefficienze prodotte dall’azienda stessa e dalla logica del profitto con cui gestisce il servizio pubblico – osserva Palomba- l’insufficienza di personale e mezzi non può essere risolta caricando di straordinari i dipendenti, le cui condizioni di lavoro sono già da tempo ampiamente peggiorate e che non possono farsi carico anche delle rimostranze di un’utenza esasperata».
“Le corse ‘saltano‘ , in numero trascurabile, secondo Busitalia, ma provino a dirlo a chi aspetta i mezzi che non passano, le promesse fatte e completamente mancate a sindaci di comuni dell’hinterland sull’estensione delle linee”.
“Lo dimostrano senza possibilità di smentita – continua – una società privata, che ottiene il contratto di servizio con una gara al massimo ribasso, non ha alcun dovere di rinunciare ai profitti per garantire attraverso assunzioni, investimenti in veicoli, manutenzione e pulizia dei mezzi, paghe decenti ai neoassunti, un servizio pubblico che soddisfi le necessità di una città. Per il trasporto pubblico, come per tutti gli altri servizi essenziali, il problema di fondo è la privatizzazione. Si usino i fondi del Pnrr per ripensare l’intero sistema dei servizi pubblici, anziché per finanziare senza condizioni cementificazione, grandi opere, impresa privata e speculazione. Non si può perseverare nel riproporre il modello che ci ha portati all’attuale disastro”.