“La modifica dell’articolo 131bis del decreto legge del 14 giugno 2019, proposta dall’attuale Governo, mette in condizione di totale insicurezza i lavoratori delle ferrovie. Infatti, la modifica presente nell’ art. 7 del decreto legge del governo esclude la punibilità per reati ‘lievi’ commessi nei confronti dei pubblici ufficiali durante lo svolgimento delle proprie funzioni. Quindi chiunque compia atti di violenza ‘non gravi’ a danno di un capotreno, un macchinista, di un addetto alla sicurezza aziendale o addetto alla clientela potrà farla franca. Credo che la categoria – dichiara Ezio Favetta, Segretario Nazionale UGL Ferrovieri – che subisce ogni giorno innumerevoli aggressioni e atti di violenza, non possa accettare una depenalizzazione dei reati lievi di cui sono parte lesa, poiché ciò darebbe una estrema libertà, a chiunque, di non rispettare regole e doveri. Il governo dimostra di essere assolutamente scollegato dalla realtà che si vive in Italia e quindi deve assolutamente fare un passo indietro. Il personale ferroviario – conclude Favetta – oltre a gestire situazioni complicate e pericolose tutti i giorni dell’anno, oggi vive condizioni di lavoro peggiori dovendo gestire il contingentamento e il distanziamento a bordo treno. Questa modifica è un atto assolutamente irresponsabile che crea più insicurezza nei confronti dei tanti lavoratori che ogni giorno mettono la loro incolumità al servizio della nazione soprattutto in una situazione di instabilità e insicurezza che oggi si percepisce in ogni ambito nazionale.”