“Lo scenario che ci dà l’Osservatorio di Veneto Lavoro, riferito al II semestre 2020, fissa la dinamica del Pil regionale per il 2020 in calo del 10,6% rispetto al 7,1% del I trimestre. Le province più colpite sono Padova con meno 5.600 posti di lavoro, Treviso meno 5.300 e Vicenza meno 4.700 posti di lavoro. Turismo e Commercio sono i settori più colpiti, meno 22.000 posti di lavoro considerando anche il mancato traino del periodo pasquale, solitamente buono per una regione a forte vocazione turistica. Tuttavia il settore Industria ha registrato più 800 posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2019 e l’ Agricoltura più 1.300 con un saldo mensile di più 12.000 posizioni di lavoro rispetto al mese di luglio 2019.
C’ è da considerare la possibilità delle mancate proroghe per i tempi determinati (circa 20 mila rapporti di lavoro) e della fine della Cassa Integrazione per molti lavoratori che rischiano di non essere ricollocati. La proposta del Ministro del lavoro e delle parti sociali di diminuire l’orario settimanale di lavoro a parità di stipendio, potrebbe rappresentare una spinta che garantisce l’attuale occupazione di coloro che già lavorano, con la prospettiva che il bonus edilizio e i fondi del ricovery found possano servire da volano per creare nuova occupazione.
Potrebbe essere significativo anche uno sforzo maggiore della parte datoriale impegnandosi, non solo a rinnovare i molti contratti in scadenza, ma a rivedere gli accordi per la flessibilità degli orari della prestazione di lavoro, quelli dei permessi parentali e delle ore straordinarie, quest’ ultime concordate con i lavoratori e le parti sociali, remunerate meglio e detassate totalmente. Occorre ripensare al sistema fordista, ancora oggi applicato da molte aziende, ed immaginare una compartecipazione dei lavoratori nelle decisioni più importanti che attengono allo sviluppo dell’ azienda e alla sua produttivià. E’ ritenibile che anche attingere al MES una buona dotazione monetaria, potrebbe creare le basi per un nuovo rilancio del paese sia nel settore sanita’ e collaterali che nella tecnologia innovativa, nel digitale, nel turismo e nel commercio, oggi fortemente in crisi. Le aziende oggi più che mai devono investire in tecnologia ed innovazione, specie in campo digitale. La competizione con gli altri paesi europei (Germania) e con le altre nazioni extra europee (Cina) si fa sempre più agguerrita e si vince solo adeguando gli impianti, i macchinari, una buona policy di marketing aziendale e nuovi strumenti digitali.
Per questo è arrivato il tempo di unire ogni sforzo , mettendo insieme capitale economico e capitale umano per costruire nuove e più adeguate forme di impresa.”
Sebastano Arcoraci
Segretario Funzioni Locali e Sanità Ugl Padova