“Domani sarà il 50mo anniversario dello Statuto dei Lavoratori, una legge di portata rivoluzionaria poiché conferisce al lavoro la centralità che i nostri padri costituenti vollero ribadire nel primo articolo della Carta costituzionale: fondare la Repubblica italiana sul lavoro. La pandemia sta mettendo in serio pericolo milioni di posti di lavoro e per tale ragione appare quanto mai necessario tutelare tutte le nuove forme di occupazione che si sono affermate in questi anni, nella consapevolezza dei cambiamenti epocali intervenuti negli assetti economico-produttivi mondiali”. Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ug. “Occorre quindi superare le vecchie logiche del passato imperniate su sterili contrapposizioni, per definire nuovi modelli contrattuali volti alla promozione di forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, così come affermato dall’art.46 della Costituzione, principio fondante per l’Ugl e in questa prospettiva bisogna valorizzare la rappresentanza del sindacato a livello aziendale. In tal modo – conclude Capone – il sindacato saprà ancora affermare la funzione di corpo intermedio e contribuire a riscrivere le regole per affrontare le sfide future. L’Ugl è disponibile ad aprire un tavolo con il Governo al fine di individuare nuove tutele per garantire il diritto al lavoro in tutte le sue forme e declinazioni”.