“Occorre implementare gli ammortizzatori sociali e la formazione, come elementi fondamentali per il sostegno al reddito, ma anche per una riorganizzazione del mondo del lavoro più efficace ed efficiente. Nelle aziende private e soprattutto nel pubblico impiego lo smart working è un modello di lavoro riuscito, perché i dipendenti hanno messo a disposizione i loro mezzi e la loro rete. Al di là dell’emergenza sanitaria in corso, si tratta di un modo nuovo di intendere il lavoro, capace di garantire più snellezza organizzativa ai datori di lavoro e una migliore conciliazione fra tempi di vita e di lavoro ai dipendenti”. Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito alle misure necessarie per garantire la ripresa economica del Paese. “Con tutta probabilità, lo smart working sarà molto più diffuso di quanto non fosse prima del Covid-19. Il ministro Catalfo ha annunciato l’apertura di un tavolo sulla materia e noi, come sindacato, siamo pronti a questa nuova realta’, tutelando adeguatamente i lavoratori che operano in nuova modalità e che lo faranno anche post emergenza”, aggiunge.
“E’ oltretutto chiaro che tornando nell’ordinario sarà necessario investire in maniera importante, a partire dalle scuole e dagli enti locali. Sugli ammortizzatori sociali occorre essere innovativi, immaginando sistemi più elastici di fruizione, anche su base oraria e non settimanale, così da accompagnare la ripartenza e il verosimile maggiore utilizzo del part time per rispettare le regole di distanziamento. Serve poi un investimento corposo sul trasporto pubblico, in termini di mezzi e di personale, a tutela della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori”, conclude Capone.