“Supporteremo esclusivamente un piano industriale che permetta di salvaguardare i relativi livelli   occupazionali, attraverso la salvaguardia del perimetro attuale ovvero  le attività di volo, la manutenzione, l’handling ed anche con   l’ambizione di ritornare a svolgere attività di cargo e di vendere   all’esterno attività di training. Le gravi criticità in essere,   innegabili, non autorizzino nessuno ad eludere il confronto. Tutti i   ministri che si sono avvicendati nella gestione dell’emergenza   Alitalia nell’ultimo anno, hanno sempre dichiarato che nessun   lavoratore sarà mai lasciato senza lavoro e retribuzione. Tutto questo  potrà avvenire soltanto con un piano di sviluppo”. Ad affermarlo in   una nota congiunta sono Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo   commentando l’audizione del Commissario di Alitalia, Giuseppe   Leogrande. La decisione dell’attuale amministrazione, proseguono le tre   organizzazioni sindacali, “di voler procedere nell’elaborazione del piano Industriale senza coinvolgerci, pensando di presentare un pacchetto preconfezionato con azioni che di fatto produrrebbero uno   spezzatino inaccettabile delle attività, non solo non ci vedrebbe disponibili, ma sarebbe osteggiato duramente e con ogni possibile iniziativa”.

– Nel merito, infatti, aggiunge, “abbiamo sempre   dichiarato di essere contrari allo spezzatino aziendale – evidenziano   Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo – e quindi vorremmo   capire cosa la gestione commissariale ha in mente per le attività di   handling che, da quanto abbiamo appreso, oggi rimarrebbero   temporaneamente nella bad company. Per noi, invece, come abbiamo   sempre affermato, è un servizio fondamentale per una compagnia di   bandiera, dove ci sono più di 3 mila lavoratori. Inoltre non è chiaro   se Alitalia City Liner sarà parte integrante dell’azienda, come per   noi è necessario”.  “Per noi è indispensabile sapere – proseguono i sindacati – quale è il  piano industriale della newco, con quale grande alleanza internazionale si intende andare, visto che su questo c’è ancora   un’incertezza enorme, quale sarà la mission dell’azienda e soprattutto  quali e quanti sono gli investimenti che si hanno in mente per   rilanciare la nuova Alitalia, visto anche il rilevante impegno di   finanza pubblica messo in campo dagli altri paesi europei nei confronti delle loro compagnie di riferimento. Un’operazione di semplice taglio dei costi non è sufficiente per far restare in piedi la compagnia, queste operazioni sono già state fatte dalla gestione   dei cosiddetti capitani coraggiosi prima e da Etihad successivamente   ma hanno portato solo alla situazione odierna”.