Abbiamo chiesto alla ministra Bonetti – spiega la sindacalista – che le organizzazioni sindacali  possano dare il proprio contributo alla task force di esperte. Il già fragile ‘mondo del lavoro femminile’ verrà messo a dura prova anche perché sulle donne si scaricherà una esigenza di cura del Paese, imperniata da sempre sulla dimensione domestica e  familiare femminile. Dove non arriveranno le istituzioni  con i servizi, ci saranno un esercito di donne che dovranno compensare alle mancanze e ai vuoti”. “Le proposte dell’UGL sono il frutto di un lavoro collettivo di raccolta di esigenze e testimonianze provenienti da tutt’Italia: nell’immediato occorrono sia una tutela mirata per l’occupazione femminile sia misure di sostegno strutturate per la famiglia, perché le ripercussioni di questa emergenza si scaricheranno anche saranno sulle famiglie chiamate ad assorbire e metabolizzare, per ricostruire, le criticità che si stanno sviluppando e alle quali andremo incontro nel prossimo futuro”. Nell’immediato “per la conciliazione del tempo di vita e di lavoro pensiamo sia necessario: l’aumento della fruizione del congedo parentale fino alla riapertura delle scuole con aumento di aliquota di copertura del salario fino al 70% in base all’Isee del nucleo familiare. Grande attenzione, inoltre, bisognerà prevedere  per l’organizzazione e la gestione  dei tempi di vita e di lavoro e la interconnessione tra di loro”. Per difendere il lavoro delle donne “riteniamo siano necessarie risposte urgenti circa un intervento correttivo sulle  norme riguardanti la disciplina dell’obbligatorietà delle causali nel rinnovo dei contratti a termine per favorire il rinnovo degli stessi e  non rischiare che le fasce più deboli, tra cui le donne con contratti a termine, possano essere licenziate a causa della crisi in atto, senza poter godere di ammortizzatori sociali né di prospettive per un ulteriore contratto di impiego; la difesa dei lavoratori e lavoratrici da aggressione fisiche e morali sui luoghi di lavoro: non possiamo dimenticare che la perdita di lavoro genera una forte tensione sociale che espone lavoratori e maggiormente le lavoratrici a violenze e molestie, un aspetto importante che deve rientrare nella puntuale valutazione dei rischi. Ricordiamo che l’UGL sta portando avanti una campagna per la ratifica della Convenzione ILO 190/2019 da parte dell’Italia contro la violenza e le molestie sui luoghi di lavoro – Inclusione della violenza e delle molestie, come pure dei rischi psicosociali correlati alla gestione della salute e della sicurezza sul lavoro”, conclude Petillo.