“Abbiamo scritto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per chiedere un provvedimento ad hoc sui call center, avendo riconosciuto il Governo la centralità del settore e la sua pubblica utilità”.

Lo dichiara il segretario nazionale UGL Telecomunicazioni, Stefano Conti.

“Sono luoghi di lavoro – spiega il sindacalista – nei quali si concentra un numero molto elevato di persone e per questo abbiamo chiesto una verifica attenta del rispetto delle misure di prevenzione anti contagio a tutela della addetti che vi operano e della salute pubblica. Abbiamo inoltre sollevato la questione riguardante i committenti, i quali continuano a pretendere dai call center in outsourcing le stesse performances e gli meccanismi di obiettivi premianti e penali previsti dai contratti pre emergenza Covid-19, mentre oggi i lavoratori si trovano a operare in un situazione del tutto straordinaria”.

“La maggior parte dei committenti sono aziende partecipate dallo Stato o controllate dallo stesso e, in quanto tali, dovrebbero attuare politiche industriali nel rispetto della Responsabilità Sociale di Impresa anziché continuare a perseguire logiche di profitto”. “Il nostro timore – conclude Conti – è quello di ritrovarci fra qualche mese con una nuova emergenza occupazionale nel settore quando le aziende si troveranno a fare i conti con i bilanci di esercizio, sicuramente influenzati in negativo dagli effetti della pandemia. Riteniamo che intervenendo ora in maniera responsabile sarà possibile evitare prossimamente un ulteriore sacrificio per i lavoratori”.