Fonte: Gazzettino di Padova del 26/02/2020 – di Alessandro Mantovani
I tempi sembrano maturi per un intervento sul decreto legislativo istitutivo del Fondo di integrazione salariale (Fis).
È quanto emerso in un incontro a Roma tra i vertici dell’Inps e una delegazione Ugl Terziario nazionale e del bacino termale, accompagnati dall’onorevole Raphael Raduzzi. A quasi cinque anni dal varo della legge sull’ammortizzatore sociale che avrebbe dovuto dare sostegno al reddito per i lavoratori sospesi in costanza di rapporto è risultato, in base alle analisi compiute dai responsabili degli ammortizzatori sociali dell’Inps, solo parzialmente utilizzato a causa di una impostazione pensata principalmente per le grandi industrie che richiedono la cassa integrazione.
Il Fis appare come uno strumento poco adatto a settori come le attività alberghiere del bacino termale euganeo. Il risultato è che il Fis, pagato da aziende e lavoratori in quota parte, è arrivato a oltre un miliardo e mezzo di euro di deposito con scarse possibilità di utilizzo per le finalità per cui è stato costituito.
L’IMPEGNO
Nell’incontro a Roma l’Inps si è assunto l’impegno di trattare concretamente la materia attraverso i responsabili del settore ammortizzatori sociali. «Abbiamo fatto un concreto passo avanti per scongiurare la precarizzazione di un intero settore a cui la Ugl Terziario non si vuole rassegnare – ha commentato il segretario nazionale del sindacato, Luca Malcotti è ancora poco ma abbiamo aperto uno spiraglio. Adesso andiamo avanti per ottenere garanzie a tutela del bacino termale Euganeo».
I responsabili ammortizzatori sociali Inps si sono detti disponibili a partecipare a un prossimo incontro che l’onorevole Raduzzi promuoverà con il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e il sottosegretario Stanislao Di Piazza. «Siamo caparbiamente ottimisti hanno detto i responsabili Ugl Terziario bacino euganeo, Franco Penello e Andrea Peruzzo – ci aspettiamo concretezza nel prossimo incontro al ministero per poter continuare a dare stabilità ai lavoratori e alle aziende del territorio. Riteniamo sia da irresponsabili, oggi come ieri, procedere con una nuova contrattazione territoriale con aspetti preoccupanti di precarizzazione diffusa, senza prima aver messo in atto tutele concrete per i lavoratori, a sostegno del loro reddito».
Una strada su cui si lavorerà per rendere applicabile il Fis ai lavoratori termoalberghieri euganei è il possibile ampliamento delle causali di accesso al fondo. Un’opzione che verrebbe trattata in sede ministeriale e non per via legislativa, perciò più semplice.
«Nonostante le varie emergenze – ha concluso con ottimismo l’onorevole Raduzzi – noi continuiamo a operare per portare stabilità e sicurezza ai lavoratori del nostro territorio garantendo l’accesso al fondo di integrazione salariale che avrebbe tutta la capienza per essere utilizzato. L’incontro è stato molto positivo e contiamo nelle prossime settimane di arrivare ad una soluzione definitiva».