Presso il Ministero della Salute, ha preso il via, oggi 8 luglio, e continuerà il 9 e 10 luglio, la “Maratona Patto per la Salute” alla quale ha partecipato anche l’UGL Sanità.
“Nella presentazione della ‘Maratona Patto per la Salute’ due slide hanno particolarmente colpito la nostra attenzione: ‘Tutti voi siete i pilastri della Salute’ e ‘bisogna sapere ascoltare’. Preso atto di tale importante attestato di fiducia da parte del Ministero e sulla base della situazione attuale del SS, indichiamo quali sono, secondo noi, le criticità e le priorità da adottare per il rilancio del nostro comparto. Prima di tutto, per rilanciare il SSN, occorrono lo sblocco del turnover e l’equiparazione Sanità pubblica e privata, ponendo attenzione agli effetti di quota 100”. Sono le parole congiunte del segretario nazionale Ugl Sanità, Gianluca Giuliano, e del dirigente nazionale Ugl Sanità, Gianluca Gaeta.
“La Sanità italiana, nonostante le moltissime eccellenze, sia in campo medico scientifico sia in ambito di assistenza diretta, non riesce a fornire prestazioni adeguate alle reali necessità dei cittadini. L’UGL Sanità si è già espressa positivamente sugli aumenti dei fondi destinati all’edilizia sanitaria e a quelli destinati agli abbattimenti delle liste di attesa. Ora è tempo però per il governo di affrontare la vera questione insoluta della Sanità partendo dallo sblocco del turn over e rinunciando al dannoso e fallimentare sistema dell’outsourcing”.
“Un’attenzione particolare va posta anche sui possibili effetti di ‘quota 100’. Alla fine del 2018 circa 140.000 operatori sanitari dipendenti del SSN hanno raggiunto i requisiti per la pensione anticipata. Si tratta del 7.72% di tutti gli operatori della sanità del SSN. In un colpo solo, un perdita superiore a quella che il SSN ha subito tra il 2009 e il 2016. Questo è certamente un dato significativo, sulla base del quale bisogna pianificare in modo oculato i futuri piani di integrazione del personale”.
“Secondo la nostra visione, è assolutamente doveroso equiparare i contratti della sanità  pubblica e di quella privata, anche attraverso il rinnovo del CCNL della Sanità privata fermo da 12 anni, in modo da scongiurare definitivamente il rischio di ritrovarsi con lavoratori di serie a e lavoratori di serie b. Solo così riusciremo a ridare dignità e credibilità a tutta la sanità e ai suoi lavoratori”.