“Si continuano a convocare, sconvocare, riconvocare al Mise senza potersi avvalere della presenza preziosa del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, i tavoli sui Call Center. Tutto ciò mentre le aziende del settore sono alle corde e migliaia di posti di lavoro rischiano di essere bruciati”. Lo dichiara il segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, al termine del confronto al Mise di oggi sul settore Call Center. “In concomitanza al tavolo di oggi al Mise – sottolinea Conti – a Palermo i lavoratori di Almaviva stavano manifestando sotto la Prefettura contro i circa 1600 gli esuberi stimati nel call center siciliano e contro l’avvio della procedura di licenziamento collettivo che partirà a settembre”. “I problemi che assillano il settore sono arcinoti non abbiamo bisogno di esporli nuovamente, vorremmo invece capire se esiste davvero la volontà da parte del ministero ad esempio di limitare il fenomeno delle delocalizzazioni di attività al di fuori dell’Italia ed in molti casi addirittura al di fuori della Comunità Europea”. “Il lavoro c’è – avverte Conti – ma prende strade diverse da quelle nazionali. Le tabelle di riferimento del costo del lavoro del singolo operatore esistono ma quasi nessuna azienda committente le applica per davvero. Ecco perché di tempo per aspettare risposte non ne abbiamo più. E meno di noi – conclude – i lavoratori di Almaviva Palermo”.