“I dati Inail confermano che anche nei primi sei mesi del 2019 è in atto una vera e propria strage sul lavoro con 482 morti, 13 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, facendo segnare un +2,8%. Colpiscono, in particolare, i dati relativi all’Italia centrale e meridionale, in cui troviamo 13 casi in più al Centro, da 91 a 104, e 15 in più al Sud, da 87 a 102”. Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl. “Non è possibile continuare a morire sul posto di lavoro con una ‘costanza’ agghiacciante. Per questo, è necessario promuovere una maggiore cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e una formazione dei dipendenti più adeguata, in particolare nei settori dove il rischio di infortuni è più alto. L’Ugl è in tour con ‘Lavorare per vivere’ per mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul triste fenomeno e per dire basta alle morti sul lavoro”.