“La vicenda Gepin Contact dimostra che il settore e soprattutto i lavoratori dei call center devono fare i conti non solo con le ben note dinamiche distorte del mercato denunciate e stigmatizzate dal sindacato, delocalizzazioni e le gare al massimo ribasso, ma anche con il ‘fenomeno’ che vede società importanti dissolversi a causa di cattive gestioni manageriali e societarie sfociate nell’illecito penale”.
Lo dichiara il segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, in merito al caso giudiziario che ha coinvolto alcuni amministratori della suddetta società raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip dei Tribunali di Roma e L’Aquila per associazione a delinquere dedita alla commissione di reati fallimentari, riciclaggio e auto riciclaggio.
“L’Ugl Telecomunicazioni ha sempre espresso perplessità riguardo alla gestione del gruppo Gepin. Già in un comunicato del febbraio 2013 la segreteria esprimeva forte preoccupazione per la gestione del gruppo a causa di improvvise ‘apparizioni’ di entità societarie e non chiare variazioni di forme giuridiche. Dopo la nascita di Gepin PA SpA del 4 luglio 2012, il 21 novembre 2012 è nata Gepin IT SpA e il 5 dicembre 2012 Gepin SpA è diventata una srl, senza un’apparente pianificazione strategica e, soprattutto, senza adeguate informazioni sul sito ufficiale del Gruppo”.
“Non a caso la segreteria dell’Ugl Telecomunicazioni di Taranto, quando si paventò la possibilità che Gepin Contact potesse sbarcare in città, espresse perplessità e nelle sedi istituzionali sollecitò la necessità di capire la reale solidità dell’azienda”.
“Ci aspettiamo – conclude Conti – che si faccia presto chiarezza sulla vicenda e che si intervenga seriamente sul settore. Da parte nostra continueremo a vigilare, come sempre, in tutte le situazioni e a denunciare le gestioni aziendali e societarie opache, che possono mettere a repentaglio la qualità e la dignità del lavoro e i livelli occupazionali”.